In questi giorni - ma sarebbe meglio dire in questi mesi - non si è parlato d’altro che di gas, di guerre in Ucraina e di crisi internazionale.
Si parla, si parla, ma alla fine ci si dimentica che le persone comuni hanno un problema concreto: tenere la propria famiglia al caldo.
Come avrete capito, questo mese l’argomento dell’articolo devierà (ma non così tanto) dal solito tema immobiliare per andare un po’ più sul quotidiano.
 
Che la casa la stiate cercando, che siate in affitto o proprietari, il problema rimane sempre il costo del gas. Per fortuna (anche se c’è poco da stare allegri, visto la questione climatica) le temperature assolutamente fuori stagione delle ultime settimane ci hanno permesso di risparmiare qualcosa; a Verona sono tante le famiglie che hanno acceso i riscaldamenti solo qualche giorno fa, quando in altri anni i termosifoni erano caldi già da un po’.
Ma l’inverno arriva comunque.
Non vi ripeteremo per la millesima volta le solite raccomandazioni (docce brevi, lavatrici e lavastoviglie a pieno carico, spegnere il fuoco sotto l’acqua una volta raggiunto il bollore e via dicendo): queste sono le misure tampone che adotteremo tutti quanti per superare l’inverno.
 
No, noi parliamo degli inverni futuri. Del pensare in prospettiva, per così dire.
Gli incentivi statali e i vari ecobonus (non parliamo del 110%, con il quale moltissimi hanno avuto grossi problemi) sono un’opportunità da non perdere per migliorare l’efficienza energetica della propria casa; di intraprendere quei lavori di piccola ristrutturazione e ammodernamento degli impianti che permettono di risparmiare centinaia di euro all’anno; del sollecitare alla riunione di condominio il rifacimento del tetto o il cappotto all’edificio.
 
Per chi compra casa, l’opportunità è ancora maggiore: rivolgere la propria attenzione a edifici che abbiano già un buon APE è un’operazione intelligente, così come quella di prevedere nei costi di ristrutturazione un miglioramento della classe energetica dell’immobile.
Allo stesso modo, per chi affitta, offrire un appartamento che abbia costi di esercizio bassi e impianti moderni permette di posizionare meglio l’immobile sul mercato.
 
Per troppo tempo abbiamo sottovalutato il tema dell’efficienza energetica, guardando alle case in classe A+ e ai sistemi di cogenerazione (fotovoltaico, pompe di calore, eliminazione dei ponti termici, infissi nuovi) come a un capriccio. Oggi, chi ha una casa moderna - per costruzione o ristrutturazione - dorme sonni relativamente tranquilli. Tutti gli altri, invece, cercano una soluzione o corrono ai ripari. Ne è la prova il fatto che non si riesca a trovare un installatore di fotovoltaico disponibile prima di aprile 2023.
 
Arriviamo a noi: il mercato immobiliare non starà a guardare. Così come gli immobili con giardino e balcone durante e dopo la pandemia sono andati a ruba, così succederà per quelli di classe energetica superiore. Molte delle richieste che ci arrivano vanno in questa direzione e gli investitori non tardano ad arrivare.
E voi, da che parte starete?