Tagliamo corto: di pianeta ce n’è uno solo. Gli effetti di inquinamento e del cambiamento climatico sono abbastanza evidenti.
È importante fare qualcosa, e iniziare a cambiare il nostro modo di vivere la casa è già un passo importante.
Aggiungiamo a tutto questo le ovvie considerazioni sul costo del gas e sulla crisi energetica che abbiamo vissuto e stiamo ancora vivendo e BAM!, il quadro è completo.
 
Diamo a Cesare quel che è di Cesare: l’Unione Europea e lo Stato Italiano si danno parecchio da fare per cambiare la situazione. Prova ne sono i vari incentivi fiscali, tra cui Ecobonus e 110% vari, che hanno permesso a tantissime famiglie di migliorare le prestazioni energetiche della propria abitazione e consumare molto meno; ne parlavo giusto qualche giorno fa con un cliente che ha terminato (non senza fatica) i lavori del 110% e già vede i risultati sulle bollette: rispetto a prima spende molto meno, per avere un comfort superiore.
 
Veniamo al vero punto di questo articolo: recentemente l’Unione Europea ha iniziato a discutere le nuove norme per adeguare le classi energetiche delle abitazioni, con l’obiettivo di portare entro il 2030 tutti gli edifici di classe F e G a una più efficiente classe E, e alla classe D entro il 2033.
Un progetto importante, soprattutto se contestualizziamo cosa significa questo salto: una classe E consuma dai 90 ai 120 kwh al metro quadro all’anno. Una classe F dai 120 ai 160, le classi G oltre i 160.

In pratica, una classe G consuma più di una volta e mezza una classe E. Questo vuol dire altrettante emissioni e bollette proporzionalmente più salate.
Per fare un confronto, una casa di recente costruzione in classe A, consuma meno di 30kwh al metro quadro annuo, ovvero un terzo della classe E e meno di un quinto della classe G.
 
Per metterla in termini di bollette, significa che una casa di classe F che consuma 2000 euro di energia l’anno, in classe A ne consuma solo 400.
 
Vantaggi per tutti, quindi. Con un piccolo problema: in Italia, il 74% degli edifici è fuori norma: secondo l’Ance (associazione nazionale dei costruttori edili) su oltre 12 milioni di edifici, 9 non rientrano nelle performance energetiche indicate nella direttiva, e sarà molto difficile riuscire a sanare tutte le situazioni entro i 7 anni previsti.

Inoltre, c’è un altro problema: se entro il 2030 tutti gli edifici dovranno essere di classe E, ed entro il 2033 di classe D, il programma è quello di trasformare tutte le abitazioni d’Europa a emissione zero entro il 2050.

Al netto dello sforzo immane che ci vorrebbe, questo presuppone più interventi di adeguamento nei prossimi 30 anni.
Insomma, nonostante gli sforzi e gli intenti assolutamente positivi, ci sono numerosi problemi da risolvere.

Quello che consigliamo noi, in qualsiasi caso, è di approfittare quanto prima - soprattutto nel caso di acquisto della casa - dei vari bonus e di cercare di efficientare quanto più possibile le prestazioni energetiche della propria abitazione: meglio farlo ora che sono previsti enormi sgravi fiscali (il bonus 110%, nonostante l’iter complesso, permette di abbattere quasi completamente i costi).
Le bollette - ma soprattutto il futuro valore dell’immobile - ne guadagneranno moltissimo.